OSSERVAZIONI GIURIDICHE CONTRO IL DIVIETO DA PARTE DEL CNOP ALL'INSEGNAMENTO DELLE MATERIE PSICOLOGICHE A PERSONE ESTRANEE ALLA PROFESSIONE DI PSICOLOGO
A poco più di una settimana dalla nostra nota sulle c.d. “Linee guida per la tutela della professione”, può essere utile tornare sull'argomento per approfondire le ricadute che il documento del CNOP intende avere nei confronti dei tantissimi psicologi che, con passione, competenza e correttezza professionale, hanno collaborato, e vorremmo continuassero a collaborare, nella realizzazione dei percorsi di formazione in counselling realizzati dalle nostre scuole.
Non può sfuggire, infatti, come le c.d. “Linee guida…” non siano che il punto di sintesi di una strategia di aggressione assai più ampia, che certamente investe i counsellor, ma dalla quale non resta esclusa la stessa categoria degli psicologi, in particolare nella parte che, ai sensi del proprio Regolamento deontologico, viene individuata come “collaborazionista”.
A lei il CNOP rivolge due minacce. Una prima, più indiretta, per la quale la mancata segnalazione di qualunque attività realizzata da counselor, se nota e quand'anche solo potenzialmente lesiva delle competenze degli psicologi, costituisce essa stessa una violazione disciplinare. E una seconda, assai più concreta, che mira a sanzionare tutti gli psicologi che in qualsiasi modo svolgano attività di insegnamento a “persone estranee alla professione”.
Come si è già avuto modo di indicare, si tratta evidentemente di un’arma brandita sia per svalutare le scuole di counselling, che si troverebbero prive di un insegnamento importante per la formazione, sia per “mettere in riga” e ridurre all’obbedienza quegli psicologi che non intendono arrendersi alla deriva riduzionista e corporativa del CNOP.
Poiché si tratta di comportamenti, ancora una volta, gravemente pregiudizievoli, il Cncp ha ritenuto di condividere e fare propria l'iniziativa di alcune scuole, acquisendo nel merito un ulteriore parere legale da uno stimato esperto della materia, l'avvocato Marco Calabrese.
Si tratta di un parere le cui argomentazioni collimano con quanto osservato anche dal nostro legale, avvocato Caterina Cabiddu, e dal quale emerge che due sono i punti fondamentali contro i quali va a naufragare il CNOP, ovvero la libertà di insegnamento sancita dalla nostra Costituzione e la natura meramente regolamentare e secondaria del Regolamento, il quale è sempre e immediatamente disapplicabile ogniqualvolta violi norme di rango primario, come appunto la Legge e la Costituzione.
Vi invitiamo a leggere in area riservata ai soci dunque il parere, confidando che sia un utile strumento di conoscenza e di tutela rispetto agli eventuali attacchi dell'Ordine degli Psicologi.
Il Segretario Generale La Presidente
Marco Deriu Patrizia Belloi
EXPERTISE AVV. CALABRESE