LEGGE DELEGA PER LA RIFORMA DEL CODICE DEGLI APPALTI: PROPOSTA DI EMENDAMENTO DEL COLAP
COMUNICATO STAMPA
Legge delega per la riforma del Codice degli Appalti: proposta di emendamento del CoLAP
I Professionisti di cui alla Legge 4/2013 chiedono di essere inseriti nel Nuovo Codice degli Appalti
Roma 12 Ottobre 2015 – Il CoLAP oggi ha presentato un emendamento alla legge delega del Governo per l’attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE del Parlamento e del Consiglio europeo, sull’aggiudicazione dei contratti pubblici…, nonché per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture.
“Da tempo ci stiamo battendo per un sistema professionale che non rivendica forgiature ma l’apertura di nuove opportunità; per questo abbiamo presentato un emendamento alla Legge delega per la riforma del Codice degli Appalti – apre la Presidente del CoLAP Emiliana Alessandrucci – poiché il decreto 163/2006, non tiene conto tra i possibili affidatari di incarichi pubblici delle professioni associative ai sensi della legge 4/2013 e che costituiscono ormai il secondo pilastro del mondo professionale italiano”.
“E’ chiaro – prosegue l’Alessandrucci – che questi professionisti non possono essere più esclusi dalle gare per assegnare i contratti pubblici; anche l’AVCP ci ha dato ragione dichiarando che l’elenco è solo esemplificativo e non esaustivo; ma questo non basta per motivare le stazioni appaltanti che ancora si adeguano pedissequamente a seguire l’elencazione prevista nel codice”.
“Attualmente, se un’amministrazione necessita di un professionista associativo, un interprete, un consulente etc, - incalza l’Alessandrucci, si rivolge ad una società che le fornisce il servizio professionale, anche se la tipologia dell’incarico non richiede una specifica organizzazione, questo provoca aggravio di costo per l’amministrazione, non certezza della qualità della prestazione e un’assenza di responsabilità personale sull’operato”.
“Questo vuoto normativo diventa di fatto un vincolo ingiustificato e comporta, come conseguenze immediate – chiosa la Presidente Alessandrucci – la riduzione ingiustificata delle opportunità professionali del singolo professionista, l’innalzamento del costo del servizio, e non ultimo per importanza la riduzione del compenso del professionista”.
“Pertanto, nell’esercizio della delega – conclude Emiliana Alessandrucci – alla luce dell’innovazione intervenuta con la Legge 4/2013, riteniamo un atto di giustizia sociale prevedere tra i soggetti che possono partecipare alle procedure di affidamento, anche i professionisti in possesso dell’attestato ai sensi dell’art.7 della legge 4/13”.
Fonte: Ufficio Stampa CoLAP